Chi abita in zone dove l’inverno è particolarmente freddo e si richiede inevitabilmente anche l’uso di un sistema di riscaldamento tale per cui non si debba soffrire la temperatura in calo quando le giornate sono particolarmente cupe e anche dentro casa si soffre terribilmente. Tra le tante soluzioni per aiutare a gestire il freddo resta ovviamente la stufa a pellet.
Il motivo per cui è così incredibilmente ricercata è legata alla sua forte praticità, ovvero al fatto che ogni volta che l’accendi noterai un netto miglioramento in quanto riscaldamento di tutta la casa, usando delle soluzioni anche piuttosto facili da sistemare dentro casa, se hai una casa su più piani.
Da qualche tempo si è andata diffondendo anche la formula di una stufa a pellet che viene installata senza canna fumaria. Tuttavia, in Italia è praticamente ingestibile questa scelta perché purtroppo sono previsti alcuni obblighi da rispettare, tutti pensati e messi in pratica solo per garantire la sicurezza di chi installa questo sistema di riscaldamento nello specifico. Cerchiamo di capirne di più.
La normativa italiana: cosa dice la legge?
In Italia tutto quello che installi dentro e fuori necessita di un’autorizzazione, che va fatta ovviamente prima dell’inizio dei lavori, tanto che per iniziare occorre comunque aspettare che le autorizzazione arrivino. La stessa cosa è collegata all’installazione delle stufe a pellet senza canna fumaria, che ti diciamo subito non è assolutamente permessa per le motivazioni che adesso ti elenchiamo.
Iniziamo con il dirti che a vincolare l’installazione sono due norme: il decreto legislativo 152/2006 che si muove in tematica ambientale, e la Uni 10683/2012, quest’ultima volta regolare la corretta fuoriuscita di fumi all’esterno attraverso una canna fumaria installata correttamente e soprattutto in senso verticale, per far sì che lo scarico avvenga verso l’alto e sia indirizzato verso la parte bassa.
Le ragioni di queste due normative sono perfettamente inclini al tema della sicurezza, perché la stufa in generale, che sia a pellet o in qualunque altra soluzione, consiste nella combustione di materiale che va bruciato al suo interno, ed è chiaro che servono tutta una serie di normative per tutelare la sicurezza di chi ne usufruisce dentro casa, anche nel corso di un’intera giornata.
Ecco le eccezioni
Ovviamente, come accade per tutte le cose, è chiaro che esistono delle eccezioni, a conferma del fatto che l’innovazione aiuta a mostrare un lato diverso delle stufe. Ma non sono così facili da individuare e da installare dentro casa, rispettando tutti i requisiti. Vediamo in che cosa consistono queste eccezioni e perché è importante renderle compatibili al rispetto delle norme.
La prima eccezione è quella relativa alla scarico a parete: in alcuni casi, è possibile infatti installare un sistema di scarico forzato orizzontale, ma solo se autorizzato dal Comune e conforme alla normativa. Ma un’altra eccezione è relativa alla possibilità di condividere la canna fumaria; questa però è un’alternativa che potrebbe essere possibile solo ed esclusivamente se ti trovi in un condominio e anche altri hanno la stufa a pellet come sistema di riscaldamento. Anche in questo caso occorrono autorizzazione precise per potere collegarle tutte insieme.
Se la stufa viene comunque installata, quindi se aver presentato le autorizzazioni, o avere atteso l’arrivo delle stesse, purtroppo si rischia di andare incontro a sanzioni amministrative di quelle importanti di fronte alle quali si interrompono anche le coperture assicurative sulla tua stessa casa. Inoltre, c’è anche il rischio di incorrere a gravi problemi di sicurezza, come l’accumulo di monossido di carbonio.
Se non la stufa a pellet senza scarico, allora cosa installare?
Se chiaramente di fronte alla scelta della stufa a pellet senza scarico non troviamo le autorizzazioni che occorrono per poter effettivamente installare questo sistema di riscaldamento, allora possiamo comunque ricorrere ad altri tipi di riscaldamento per i quali non occorrono autorizzazioni, né canne fumarie. Basta farsi fare una valutazione da un esperto in base al tipo di riscaldamento che vuoi ottenere.
Un primo tentativo, validissimo come alternativa alle stufe a pellet senza canna fumaria, è la stufa a pellet con scarico coassiale. Si tratta di una variante davvero interessante, perché prevede un tubo interno per lo smaltimento dei fumi e un altro che invece viene collocato all’esterno per l’aria comburente. In questo caso, hai una stufa sicura e che non butta fuori troppi fumi di scarico.
In caso anche queste soluzione non sia compatibile con le tue esigenze, per via di una cattiva collocazione della stufa o per motivi legati al fatto che la tua casa è troppo grande, potresti optare infine per una soluzione che diventa comoda e sicuramente migliore, che prevede l’installazione di una stufa elettrica o a bioetanolo, che non producono fumi e non necessitano di canna fumaria esterna.
Riscaldarsi sì, ma secondo la legge
Purtroppo non possiamo sempre partire dal presupposto che la legge italiana ci metta nella condizione di usufruire di un sistema di riscaldamento tale per cui si possa usare una stufa a pellet senza tubi di scarico. In Italia tutto questo non è permesso per la sicurezza personale e per una questione di tipo ambientale, che vuole andare a ridurre l’inquinamento ambientale.
Nonostante tutte le problematiche connesse a tutto questo, è bene sapere che esistono soluzioni come scarichi a parete o canne fumarie esterne che possono essere adottate nel totale e pieno rispetto delle normative che abbiamo sopra elencato. Una volta che queste vengono rispettate adeguatamente, potrai riscaldare la tua casa come meglio credi.